Incontri ravvicinati del quarto tipo

Incontri Ravvicinati
Incontri Ravvicinati

Non ci crederete quando ve lo racconterò, ma mi è capitato anche questo! Incontri ravvicinati del quarto tipo e, fidatevi, non è stato per niente piacevole.

Quando una donna single viene invitata ad uscire da un bel ragazzo non pensa certo che l’incontro vada a finire in quel modo.

In effetti sì, anche a me succede di essere invitata fuori. Non quanto vorrei, ma a volte mi capita. Il ragazzo in questione lo incontrai per caso. Amico di un’amica comune, ci incontrammo nelle vie del centro. Dopo un cappuccino consumato tutti insieme in un bar ci scambiammo il numero di telefono.

Mi sembrava un bel tipo, e anche simpatico. La mia amica, una volta rimasta sola, mi chiamò dicendo che Matteo, questo il nome del ragazzo, era single da tempo e cercava una compagna.

Quindi… a buon intenditor poche parole.

Io già mi vedevo felicemente fidanzata con quel tipo assai carino, ad uscire il sabato sera, invece di fare tappezzeria a casa (come soleva dire mia nonna decenni fa).

Dopo alcune telefonate generiche Matteo mi ha invitato ad uscire. Non stavo più nella pelle dalla contentezza e per la serata, andavamo al cinema a vedere un film, mi preparai con estrema cura.

Fin qui pareva una serata normale, ma… 

eh sì. Ormai l’avrete capito: c’è stato un MAAAAAAAA grande quanto un palazzo.

Matteo, ora lo so, non è decisamente il mio tipo e considerare il nostro unico appuntamento un INCONTRO RAVVICINATO del QUARTO TIPO è fare un complimento alla serata.

Qui voglio spezzare una lancia verso tutte quelle donne per cui “la bellezza non è tutto”.

Matteo sarà stato anche carino, ma è anche un perfetto idiota.

Da dove comincio?

Innanzitutto è arrivato a prendermi con mezzora di ritardo. Ho accettato le sue giustificazioni pensando che in fondo può capitare.

Poi ho sopportato le sue continue lamentele perché, arrivati al cinema, non trovava parcheggio e giù a borbottare come se tutti al mondo dovessero sapere che lui sarebbe andato al cinema e dovevano lasciare un posto libero affinché potesse parcheggiare proprio davanti all’ingresso.

Al botteghino ci siamo messi in fila, lui davanti a me e… indovinate?

Ha chiesto UN SOLO biglietto.

Cioè!!!!!!

Avrebbe potuto prenderne due poi chiedere la mia parte. Forse si vergognava e così ha pensato bene di farmi capire che dovevo pagarmi il mio in quel modo. Stupita ho chiesto il mio e pagato prendendomi anche i popcorn, tanto per consolarmi.

“Io li odio. Mi si incastrano nei denti e poi fanno male”, è stato il commento del mio accompagnatore quando gliene ho offerti.

Ci siamo seduti ai nostri posti e siamo rimasti in silenzio fino all’inizio delle pubblicità, io mangiando pop corn lui guardandosi attorno.

Diciamo che mi stavo abituando alla scarsa comunicatività del mio cavaliere (cavaliere si fa per dire!!!) che si spengono le luci, e parte una … scoreggia. Sì. avete capito bene. Il rumore viene proprio da… lui!!!!

Matteo.

Credo di essere diventata rossa come un peperone con la paura che qualcuno nelle vicinanze possa aver pensato che sia stata io! Forse pensava che sarebbero subito partiti gli spot pubblicitari e così nessuno avrebbe sentito, ma le immagini hanno iniziato a scorrere un secondo prima del sonoro.

“Opssss, scusa”, mi ha detto al buio.

Oppppsss, scusa!?!?!!?!?

Forse era uno scherzo, forse voleva mettermi alla prova, vedere fino a che punto potevo scusarlo. Io ero già oltre quanto potessi umanamente sopportare.

Il film, del tutto inappropriato e per niente il mio genere, mi ha lasciato delusa, così come lui. Dopo il cinema, mi chiede se ho voglia di fare un salto in un bar a bere qualcosa. Accetto per non sembrare maleducata.

Mi porta in un posto che probabilmente conosce e frequenta, parcheggia la macchina e scendiamo. Stavolta niente improperi e problemi di parcheggio.

Entriamo.

Se da un lato c’è il banco del bar dall’altro ci sono solo macchinette per giocare. Ordiniamo poi paga. Stavolta lo fa lui, faccio notare che ho preso solo un cappuccino.

“TI spiace se infilo il resto nella macchinetta?” mi domanda poi.

Scuoto il capo, cosa dovrei dire? E faccio l’errore più grande della serata. Una volta che inizia Matteo non si accorge nemmeno del tempo che passa. Infila monete una dietro l’altra.

Bevo il mio cappuccino seduta ad un tavolino mentre guardo lui, e altri come lui, giocare a quelle trappole legalizzate.

Non so quanti soldi ci butta dentro, ma quando torna verso di me non sembra avere un’ria felice da vincitore. Si accorge del suo caffè, ormai freddo dopo oltre mezzora di attesa.

“Accidenti, ormai è freddo… va beh, pazienza, ne ordino un altro”.

A questo punto decido di mentire spudoratamente e adduco un mal di testa feroce. Dispiaciuto risale in macchina e mi accompagna a casa. Ovviamente non lo invito a salire.

Lui afferma che è stata una serata molto piacevole e che potremmo ripeterla presto.

Ci credereste? Non ho saputo cosa rispondere. Avrei voluto dargli dell’idiota, però mi sono trattenuta. È vero che vorrei trovarmi un compagno, ma non uno qualunque, o uno come lui!

Per me è stata una pessima serata. Non abbiamo nemmeno parlato, chiacchierato di qualcosa, scambiato opinioni sul film. Lui era perso nei suoi pensieri, totalmente dissociato dalla realtà e da me.

Che diavolo mi ha invitata a fare? Tutto sommato però ho imparato la lezione. Non sempre bellezza fa rima con intelligenza, educazione, e simili.

Riuscirò un giorno a trovare il mio uomo ideale????? 

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